Il conto alla rovescia per la XVII edizione del percorso formativo per aspiranti pubblicisti è appena iniziato. A quattro anni di distanza dal lancio della sua prima edizione, una nuova generazione di giornalisti è già al lavoro per portare in piccole e grandi redazioni l’approccio del giornalismo costruttivo. Sono queste la missione e la promessa che fatta ai candidati del percorso biennale, diventati prima aspiranti pubblicisti e poi giornalisti, che si sono impegnati in un programma didattico basato su tre pilastri: teoria, pratica e tutoraggio.

Dall’ispirazione della prima Global Constructive Conference tenutasi nel 2017 all’Università di Aahrus, in Danimarca, è nata l’idea di un programma biennale che in Italia ancora non esisteva. “Make journalism great again” era l’idea che aleggiava nell’aula magna danese, parafrasando il noto claim di Donald Trump durante le elezioni USA del 2016.

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Un’idea che ha preso forma e sostanza in Italia solo qualche anno dopo, durante un colloquio con l’Ordine dei Giornalisti della Lombardia, che aveva accolto con entusiasmo l’idea di portare il giornalismo costruttivo anche nel nostro Paese con un programma didattico che si è subito concretizzato nelle aule della formazione professionale continua in diverse regioni d’Italia, approdando poi anche al Festival del Giornalismo di Ronchi dei Legionari e al Glocal Festival di Varese.

Il giornalismo costruttivo è un nuovo approccio che guarda oltre i problemi che riempiono le cronache dei giornali, parlando anche delle soluzioni. L’intento è quello di dare un reale contributo al mondo dell’informazione e ai lettori, evitando di lasciarli continuamente con l’impressione che tutto vada sempre peggio.

Per questo motivo, BuoneNotizie.it non poteva che essere la prima testata partner del programma didattico, funzionando sia come redazione sia come laboratorio di giornalismo, permettendo ai corsisti di fare pratica, prima di approdare nelle redazioni di altri editori partner che condividono la necessità di adottare un approccio costruttivo nelle loro redazioni.

Dopo un periodo di apprendimento su BuoneNotizie.it, più o meno lungo a seconda delle capacità e dell’impegno di ciascuno, i corsisti approdano in altre redazioni o avviano progetti di self-entrepreneuership dando spazio alle competenze acquisite nel percorso grazie al sostegno dei loro tutor, giornalisti più esperti che li guidano nel mondo della scrittura e del lavoro giornalistico.

Cambiare il mondo dell’informazione e la visione del mondo con un giornalismo più costruttivo è forse ancora utopistico, ma come scrisse Orazio nelle sue Epistole…

Chi ben comincia, è a metà dell’opera.

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Silvio Malvolti

Silvio Malvolti

Ho fondato BuoneNotizie.it nel 2001 con il desiderio di ispirare le persone attraverso la visione di un mondo migliore. Nel 2004 ho costituito l'Associazione Italiana Giornalismo Costruttivo, che oggi gestisce questa testata: una sfida vinta e pluripremiata.

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